Può sembrare un paradosso: sei in coppia, magari vivi sotto lo stesso tetto, eppure ti senti solo. Ti capita mai di essere sul divano accanto al partner e percepire un muro invisibile tra voi? È una sensazione più comune di quanto si pensi, e non significa automaticamente che la tua relazione sia finita.
In realtà, sentirsi soli accanto al partner è un segnale importante: ci dice che qualcosa nella connessione emotiva si è allentato.
E riconoscerlo è già il primo passo per ricostruire un legame più autentico.
Perché succede
La solitudine in coppia nasce quando ci si allontana sul piano emotivo. Non è una questione di vicinanza fisica, ma di qualità della relazione.
I motivi possono essere diversi:
- Comunicazione poco efficace: si parla solo di cose pratiche, dimenticando i momenti di condivisione personale.
- Conflitti irrisolti: piccoli rancori accumulati che creano distanza.
- Bisogni non riconosciuti: quando ci sentiamo invisibili o non compresi.
- Stress e cambiamenti di vita: spesso, nei momenti più difficili, invece di cercare l’altro ci si chiude in se stessi.
Le ricerche mostrano che tra il 20% e il 60% delle coppie sperimenta forme di solitudine emotiva (Díaz et al., 2023). Non sei quindi un’eccezione: è un’esperienza diffusa, e affrontarla è possibile.
I segnali della solitudine di coppia
Non sempre è facile accorgersene subito, perché la distanza emotiva cresce lentamente. Alcuni campanelli d’allarme:
- sentirsi come coinquilini, più che partner;
- tentativi di avvicinamento ignorati, come un messaggio, una carezza o una domanda sul “come stai”;
- conversazioni ridotte a orari e compiti, senza più raccontarsi davvero.
John Gottman, uno dei più importanti ricercatori sulle relazioni, parla di “bids for connection”: piccoli gesti quotidiani che sono richieste di attenzione e vicinanza. Se vengono sistematicamente ignorati, la distanza aumenta.
Cosa dice la scienza
La solitudine relazionale non è solo “una sensazione”: ha effetti reali sul nostro corpo e sul cervello.
- Attiva gli stessi circuiti cerebrali del dolore fisico (Eisenberger, 2012).
- Aumenta il livello di cortisolo, l’ormone dello stress, con conseguenze su sonno, immunità e benessere generale.
- Al contrario, la connessione emotiva stimola il rilascio di ossitocina, l’“ormone del legame”, che riduce ansia e rafforza la fiducia reciproca.
In altre parole: la qualità della relazione incide direttamente sulla salute psicofisica.
Come ricostruire la connessione
La buona notizia è che ci sono strategie concrete per invertire la rotta:
- Ritrova i tuoi bisogni
Prima di parlarne con il partner, chiediti: di cosa ho davvero bisogno? Più tempo insieme? Più parole di incoraggiamento? - Comunica senza accuse
Gottman propone il “gentle start-up”:- “Mi sento… (emozione)”
- “Riguardo a… (situazione, non la persona)”
- “Avrei bisogno di… (richiesta positiva)”
- Cura i piccoli gesti
Una carezza, un messaggio, una domanda sincera: sono le “gocce” che nutrono il legame. - Crea rituali di connessione
Può essere una passeggiata serale, una colazione insieme senza telefoni, o una serata fissa solo per voi. - Accogli i tentativi dell’altro
Se il partner prova ad avvicinarsi, rispondi: sono queste risposte a costruire un ciclo positivo di intimità.
Quando chiedere aiuto
Se la distanza persiste, nonostante i tentativi, può essere utile la terapia di coppia.
Il Metodo Gottman, ad esempio, aiuta i partner a rafforzare la loro amicizia, gestire i conflitti e riscoprire l’intimità.
Chiedere aiuto non significa che la relazione è “fallita”: è un modo coraggioso per investire nel futuro della coppia.
Conclusione
La solitudine nella coppia non è una condanna, ma un segnale: ti invita a fermarti, riflettere e rimettere energia nella relazione. Come un giardino, anche l’amore ha bisogno di cure costanti.
E spesso basta iniziare con un piccolo gesto, un ascolto in più, un momento di presenza. Da lì la connessione può rifiorire.
Bibliografia
- Chapman, G. (1992). The five love languages: How to express heartfelt commitment to your mate. Chicago: Northfield Publishing.
- Díaz, R., Oyanedel, J. C., & Páez, D. (2023). Emotional loneliness in married and cohabiting couples: Prevalence and associated factors. Journal of Affective Disorders, 335, 68–77. https://doi.org/10.1016/j.jad.2023.02.007
- Eisenberger, N. I. (2012). The pain of social disconnection: Examining the shared neural underpinnings of physical and social pain. Nature Reviews Neuroscience, 13(6), 421–434. https://doi.org/10.1038/nrn3231
- Gottman, J. M., & Silver, N. (1999). The seven principles for making marriage work. New York: Crown.